Citazione: Jessica Uva, Rita Dario, Vincenzo Di Lecce, Alessandro Quarto. Misura innovativa del rischio da esposizione a ROA: il dosimetro personale. 28° CONGRESSO NAZIONALE AIDII, 22-24 Giugno 2011, Ravenna, pp.192-198
Abstract: La valutazione del rischio R.O.A. è stata regolamentata dalle disposizioni del capo V, titolo VIII, D.Lgs 81/08, entrate in vigore dal 26 Aprile 2010, con un particolare riferimento all’esposizione professionale da “luce blu”. Tale fascia di radiazioni, artificiali e naturali, è caratterizzata da una lunghezza d’onda compresa tra i 380 e i 520 nm e rappresenta un rilevante fattore di rischio per i fotorecettori retinici dell’occhio umano. Nella maggior parte delle tipologie lavorative appare complessa sia la rilevazione della presenza di ROA che la valutazione dei tempi di esposizione, ancor più in situazioni in cui l’operatore svolge mansioni a rischio; un altro elemento fondamentale è rappresentato dalla posizione che l’operatore occupa rispetto alla direzione della sorgente luminosa. Il lavoro proposto ha lo scopo di presentare un apparato innovativo per la rilevazione multifattoriale del rischio legati da ROA. La strumentazione impiegata attualmente, come si evince dalla letteratura, è in grado di misurare la radianza spettrale delle sorgenti di luce che colpiscono l’operatore, senza però fornire precise informazioni relative alla posizione dell’asse ottico dell’operatore rispetto alla sorgente. Tali metodi sono per lo più destinati alla valutazione dell’esposizione dermica estesa (torace, nuca, torso), oggetto di un rischio storicamente legato alle attività antropiche svolte all’aperto (pescatore, agricoltore), spesso soggetti ad eritema solare con avvizzimento cutaneo precoce. La collaborazione tra ricercatori universitari e privati ha permesso di realizzare un dosimetro personale con sensori specifici per il campionamento della radiazione ottica e della posizione dell’operatore rispetto alle sorgenti di radiazioni luminose, naturali e/o artificiali. Il dispositivo è integrato in un paio di occhiali già in uso quale D.I.P., con stanghette e lenti incolori in policarbonato antigraffio; il sistema è formato da un sensore multi spettrale di luce e da una piattaforma inerziale per rilevare la posizione e l’inclinazione della testa del soggetto esposto. Il peso dell’elettronica, grazie ad una integrazione ad alta densità, non supera gli 11 gr. Grazie a tale sistema è possibile risalire alla direzione/mira dell’asse ottico dell’operatore rispetto alla zona in cui opera. Le informazioni raccolte dal dispositivo (radianza e banda di frequenza, posizione del soggetto e posizione della testa del soggetto) permette una accurata misura di radiazione che arriva direttamente alla retina oltre che l’identificazione delle sorgenti. Dato non trascurabile, fornito dal sistema, è anche la statistica delle posizioni assunte dal soggetto (ergonomia).