Citation: Vincenzo Di Lecce, Rita Dario, Jessica Uva. Asma occupazionale: valutazione della polverosità attraverso uno strumento di nuova generazione. 29° Congresso Nazionale AIDII,pag.85-90. Pisa 12-14 Giugno 2012
Abstract: Obiettivi: è ormai ben noto che in determinate categorie di lavoratori esposte continuamente a polveri sia sottili che ultrasottili è più alto il rischio di sviluppare malattie professionali a carico dell’apparato respiratorio e della cute quali rinite cronica, asma intermittente o persistente, congiuntivite, orticaria, dermatite da contatto. Caratteristico è il rischio professionale che coinvolge i così detti lavoratori dell’ “arte bianca” (panificatori, mugnai, pasticceri, alimentaristi, pizzaioli, cuochi, etc). Di recente e’ stata identificata una specifica sensibilizzazione respiratoria dei fornai nota come “baker’s asthma”. La patogenesi dell’asma, della rinocongiuntivite allergica e della dermatite atopica è imputata alla coesistenza di fattori genetici e all’esposizione ad allergeni inalanti indoor, tipici di contesti lavorativi altamente polverosi. E’ opportuno ricordare che queste polveri inquinanti possono essere considerate allergizzanti per valori limite di 2 μg/g di polvere campionata, mentre un valore di 10 μg/g di polvere campionata è indicativo di rischio di insorgenza di disturbi respiratori in soggetti allergici. In Italia rinite, asma, congiuntivite e dermatite sono considerate malattie professionali ‘ad alta probabilità’ per il settore della panificazione e sono quindi tutte soggette ad obbligo di segnalazione amministrativa alle ASL, all’Ufficio Provinciale del Lavoro e all’INAIL (D.M. 14/1/2008, gruppo I). Non ultimo appare il censimento dei profili di rischio degli operatori con il dimensionamento e la misura dell’esposizione a polveri. L’obiettivo di questo lavoro è quello di valutare la presenza di allergeni in ambienti di lavoro con specifico riferimento agli operatori dell’ “arte bianca”. E’ però evidente che la stessa metodologia potrà essere utilizzati per tutti i casi di esposizione a polveri o micro polveri. Metodi: la valutazione è stata effettuata utilizzando un sensore di polvere innovativo ed in versione sperimentale prodotto dall’azienda myHermes in collaborazione con il Politecnico di Bari. Questo sensore, basato sull’effetto Tyndall e’ caratterizzato da costo e volume assai ridotti tanto da poter essere usato per il monitoraggio diffuso delle polveri di frumento (farine). Il dispositivo è in via di certificazione e permette la misura immediata delle concentrazioni di particolato per le quote oltre 1,4 µm e oltre 2,5 µm. Risultati: al momento siamo in una fase preliminare di monitoraggio. I dati acquisiti in continuo sono elaborati al fine di avere una rappresentazione grafica della misura dell’esposizione personale alla polvere causata dalla lavorazione della farina. I dati hanno anche mostrato una quota rilevante ed inattesa di componenti con diametro minore di 2,5 µm nelle farine. Conclusioni: i risultati sono stati soddisfacenti e hanno permesso di effettuare una misura relativa al grado di polverosità dell’ambiente testato. In futuro è previsto l’uso del nostro dispositivo anche in altri ambienti di lavoro a rischio quali: falegnamerie, cementifici, copisterie.
Keyword: asma occupazionale, particolato, contatori di particelle